Il titolo della mostra virtuale che la Galleria Scroppo propone nella seconda metà del mese di

marzo cita la famosa frase di Carla Lonzi, critica d’arte e femminista, che affermava: “La differenza della donna sono i millenni di assenza dalla storia. Approfittiamo della differenza!”.

L’esposizione non esplora il fare artistico al femminile in chiave esclusivamente militante, ma lascia lo spazio all’esistenza, all’espressione, alla bellezza.

Quindici le artiste presentate in un dialogo intergenerazionale sconfinando dal contesto artistico piemontese. Le opere che fanno parte della collezione pubblica d’arte contemporanea di Torre Pellice sono: figure in dialogo, ritratti di sè, paesaggi immobili, solchi grafici, segni semantici e asemantici, costellazioni di presenze e di assenze.

La mostra è dedicata alle donne affinché la condizione fallimentare dell’“io non lo so dire” espresso magistralmente dalla poetessa Mariangela Gualtieri si trasformi in una voce ferma, in un canto nuovo che scardini l’ordine costituito del nostro tempo presente.  

E infine l’impellenza delle parole di Cristiana Collu, direttrice della Galleria Nazionale di Roma, fa da filo conduttore al presente progetto: “C’è qualcuno chiamato in causa oggi per il cambiamento di domani, per un’urgenza di futuro che viene: le donne. E io sogno voci di donne che urlano laddove c’è deserto. Sogno un’arte al femminile. Sogno la grazia e l’amore”.

Le artiste in mostra:

Nevenka Arbanas, Laura Avondoglio, Gigliola Carretti, Daphne Maugham, Lea Gyarmati, Alira Hrabar, Paola Levi Montalcini, Véronique Massenet, Sandra Mihaljevic, Emma Savanco, Egle Scroppo, Luisa Strocco, Anna Valla, Clotilde Vitrotto, Mirjana Vodopija.